Madonna di Jesu
Madonna di Jesu

Cinquantesimo anniversario dell’erezione a Santuario Mariano Diocesano della Chiesa della Madonna de Jesu.19.Dic.1954/19.Dic.2004

Domenica 19 dicembre alle ore 10.30,l’arcivescovo,monsignor Andrea Cassone presiederà a Bocchigliero la Celebrazione Eucaristica,in occasione del 50°anniversario dell’erezione a Santuario della Chiesa della Madonna de Jesu, eletta a santuario mariano dall’allora vescovo monsignor Giovanni Rizzo. Con l’occasione sarà scoperta una lapide commemorativa dell’evento nella chiesa stessa.


ANNO QUINQUAGESIMO POSTQUAM HAEC ECCLESIA “TEMPLI SACRI” DIGNITATEM ACCEPIT, MAXIMA CUM DEVOTIONE,FIDELIUM POPULUS MEMOR GRATUSQUE POSUIT.

 BOCCHIGLIERI XIX DECEMBRE MCMLIV- XIX DECEMBRE MMIV

 Traduzione:

Cinquanta anni dopo che questa chiesa ricevette il grado di santuario,il popolo dei fedeli, con grandissima devozione, memore e grato depose(tale lapide).

19 Dicembre 1954/19 Dicembre 2004.

JOANNES RIZZO

DEI ET APOSTOLICAE SEDIS GRATIA

ARCHEPISCOPUS ROSSANENSIS

DECRETO DI EREZIONE DEL SANTUARIO DI S. MARIA DI GESU IN BOCCHIGLIERO

 

L'anno Mariano indetto del S. Padre Pio XII ha visto uno sviluppo consolante di pietà mariana in tutto il mondo cattolico.

 L'archidiocesi di Rossano che ha sempre venerato la Vergine SS.ma sotto i titoli più belli e significativi nei vari paesi ha vissuto giornate d'intensa spiritualità in onore della Madre del Signore.

 Bocchigliero - il paese posto all'estremità dei confini dell'archidiocesi sulla dorsale di una collina delle ultime propaggini silane digradanti verso il Mare Jonio - si appresta a dare alto atto di omaggio alla sua Celeste Protettrice, Santa Maria de Jesu, sul tramonto di questo fulgente Anno Mariano.

 La popolazione di Bocchigliero sente da secoli che il cuore della propria pietà mariana ha un nome carico di ricordi e di speranze; la Chiesa di S. Maria di Gesù.

 L'inizio della devozione nel paese all'Immagine Mariana è da porsi all'epoca della dominazione dei Re d'Angiò in Calabria (1266-1434), quanto appaiono le prime notizie precise sull'abitato (il1337 esisteva il Casale di Basilicò di Bocchigliero).

 Uno degli avvenimenti dell'epoca è il ritrovamento fra le rovine dell'antichissima chiesetta di Basilicò, di una pietra scolpita raffigurante la Vergine col Bambino e la costruzione della chiesa detta oggi della Riforma.

 Cara e dolce immagine, anche se consistente in una rozza scultura; malamente ricavata da un pezzo di calcare. I Bocchiglieresi si son sentiti sempre particolarmente protetti da questa Santa immagine che volle ad essi rivelarsi e da essi esser venerata, e tutte le invocazioni di aiuto, nelle ore tristi dello sconforto e in quelle acerbe del dolore, si rivolgono alla Donna di tutte le Grazie, che elesse la sua dimora fra i castagni e le querce, nella bella spianata sorgente sull'alta rupe che, come un bastione, domina la profonda valle dell'Arenzano e guarda lo specchio azzurro del mare lontano.

 Narra la tradizione che ad una pia vegliarda, Suora Ortenzia Caligiuri, la Madonna comparve ripetutamente in sogno, incitandola ad indurre la popolazione a recarsi nel Bosco Basilicò ed a frugare fra i ruderi e le macerie della vecchia chiesetta, perchè là avrebbero ritrovato la sua Immagine che Essa voleva venisse trasportata in paese e venerata nel luogo che avrebbe designato.

 Suor Ortenzia (così chiamata non perché fosse monaca, ma per essere particolarmente e fervidamente religiosa) indusse il suo confessore D. Domenico Marino a recarsi processionalmente a Basilicò.

 Quivi, dopo affannosi e lunghi scavi, ai piedi del dirupo altare, venne fuori una figura di pietra, rappresentante la Santa Vergine, dal cui dito mignolo, mutilato da un colpo di zappa, sprizzò, fra l'intensa commozione degli astanti, vivo sangue.

 L'immagine, fra canti di giubilo e di devozione, fu trasportata in paese e collocata nell'unica chiesetta esistente, quella dell'Immacolata, oggi S. Francesco; ma la Madonna voleva una chiesa tutta sua, e in una mattina di Agosto fece trovare coperto di neve un tratto di terreno dove l'Immagine si era per tre volte trasferita.

 Sorse così. Per spontaneo fervore di popolo, il piccolo santuario e l'effigie miracolosa, incastrata su di una tavola rozzamente dipinta fu chiusa nel centro dell'altare, protetta da solida vetrata.

 Per necessità di culto e per appagare il desiderio della cittadinanza si fece in seguito scolpire nel legno una statua che, se anche non molto bella e non proporzionata artisticamente, porta sul viso una soave espressione di maternità affettuosa. Tale  statua viene portata processionalmente in giro per le vie del paese il giorno di S. Maria a Nives (5 Agosto), come pure tutte le volte che il popolo vuole l'aiuto della Madonna.

 Così parla la tradizione.


Gli scrittori della storia di Bocchigliero ricollegano il ritrovamento della Sacra Immagine con i fatti di persecuzioni violente seguite all'ordine dell'Imperatore  iconoclasta Leone, di scovare e distruggere le immagini esistenti nei domini dell'Italia (anno 726).

 I poveri anacoreti delle grotte, pur non possedendo pitture di pregio o marmi artistici, si videro calpestare e portare via le care povere immagini. Essi però non si scoraggiarono, e ciascuno, come meglio potette incise nel legno o scolpì sulla pietra l'Effige della Madonna o del Santo di cui era devoto, contrapponendo la fede all'atto insano dell'Imperatore d'Oriente. E queste immagini, all'avvicinarsi di un nuovo pericolo di distruzione, venivano sotterrate o nascoste in un luogo sicuro, nel tronco di un albero o nell'anfrattuosità dei macigni, da dove poi, dileguata la minaccia, venivano tolte.

 Alcune di tale rozze sculture dovettero, per l'improvvisa morte dell'anacoreta o per il crollo del romitaggio, restare nascoste e seppellite; e mentre quelle in legno marcirono e andarono distrutte, quelle scolpite sulla pietra resistettero all'azione del tempo. L'immagine della Madonna de Jesu può considerarsi come una di tale pietra scolpita, venerata nell'antichissima Chiesetta di "Basilicò", rimasta seppellita sotto le macerie della stessa, quando inclemenza di natura o di malvagità di uomini o volontario abbandono fecero andare in rovina il piccolo Santuario.

 Grande impulso diedero alla devozione alla Vergine SS.ma i Padri Minori Riformati con l'edificazione di un conventino, approvata dal papa Pio Sisto V il 1583. i Frati si servirono, per il culto, della esistente Chiesa di S. Maria di Gesù, apportandovi sostanziali restauri come il coro, la navata sinistra, la sacrestia ed eseguendovi pregevoli opere di intaglio e di affreschi.

 Le fiamme dell'incendio del 13 novembre 1783 distrussero quasi completamente la Chiesa che, per il pronto contributo della popolazione ed il fervore fattivo dei frati, fu presto restaurata e riaperta al culto nel 1791.

 Le vicende umane hanno inciso anche sulla vita del piccolo Santuario, e sullo sviluppo della comunità religiosa Francescana.

 I fedeli del paese e delle zone circostanti hanno espresso con continuità e pietà le attestazioni di devozione mariana con preghiere , pii pellegrinaggi, processioni, ex voto, canti e specialmente con la celebrazione della SS. Messa in onore della S. Maria de Jesu.

 Tale storia costante di culto, di amore, di esaltazione e di riconosciuta protezione della madre di Dio venerata nella Chiesa di Santa Maria ci induce a compiere atto di più sentita e solenne pietà verso la Vergine SS. A consolazione di tutti i nostri fratelli e figli - in particolar modo di questo estremo lembo dell'Archidiocesi - elevando la stessa Chiesa a Santuario di S. Maria de Jesu con la fiduciosa speranza di un benefico influsso delle virtù di Maria sulla vita individuale e familiare.

 

PERTANTO

 

" Nel nome della SS. Trinità che ha scelto la Vergine SS. Madre del Salvatore corredentrice nostra e dispensatrice di tutte le grazie, in onore e gloria della medesina Genitrice di N.S.G.C., Assunta in Cielo e Regina dell'Universo, con il presente decreto che Noi stessi pubblichiamo nella quarta domenica d'avvento, eleviamo, di Nostra Autorità Ordinaria, conferitaci dal Sommo Pontefice, la detta Chiesa di SS. Maria de Jesu di Bocchigliero alla dignità di vero e proprio Santuario Mariano, cioè a sede di devoti omaggi dei fedeli a Maria SS. E di speciale favore di Maria ai fedeli di reciproca rispondenza di pietà e di misericordia tra la terra ed il cielo tramite la Madonna.

 Il solenne atto da No compiuto possa incrementare il fervore cristiano in tutti i settori della vita sociale in mezzo dei forti figli dei monti ed a quanti affluiranno in questo Santuario.

 Maria, Madre di Gesù, la Torre e la Rocca di Salvezza, ci difenda dai pericoli del male e ci guidi sulla via verso un mondo migliore".

                                    

                                     Rossano, dal nostro palazzo Arcivescovile, 19 dicembre 1954,   

                                                         IV Domenica d'Avvento


Celebrazione Eucaristica presieduta da S.Ecc.za Mons. Andrea Cassone, Arcivescovo di Rossano-Cariati, in occasione del cinquantesimo anniversario.

Bocchigliero 19 dicembre 2004.

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