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BASSO JONIO COSENTINO, CALABRIA DELL'EST, SILA GRECA,


Mandatoriccio.


INFORMAZIONI UTILI

Municipio: Piazza del popolo, tel. 0983-994634 / 994626. Sindaco tel. 0983-994047. Uff. Relaz. con il pubblico tel. 0983-994615 Comando VV.UU.: c/o Municipio Carabinieri: Via Nazionale, tel. 0983-994006 Servizi per il turismo: Albergo "Sole Mare", scalo, tel. 0983-90025; Albergo “Boccuti”, SS 106, tel. 0983-90212; Albergo ristorante “le Ginestre”, tel. 0983-90227 Ambulatorio medico e Guardia: Via Municipio, tel. 0983-994597 Farmacie: Dr. Abbate, Via Umberto I, tel. 0983-94515 Banche: Banca Popolare di Crotone, filiale di Mandatoriccio, Via Nazionale tel. 0983-994177 Ristoranti: "Belvedere", viale Belvedere; "La Perla Jonica", via A. Moro; "La Pineta", Mandatoriccio Mare; "Le Ginestre" di Flotta Nicola, Villaggio Eucaliptus; "Luna Rossa", Villaggio O.v.s. Ospedale: Cariati Agriturismo: Az. “Torre Jaccata” di C. Vennari, tel. 0983-91030; Az. “Abaticello” di N. Nucaro

CENNI STORICI

Mandatoriccio anticamente fa­ceva parte della Calabria Cite­riore (catasto 1608-1741 «Ar­chivio di Stato di Napoli»), era casale di Pietrapaola e dipen­deva dal distretto ecclesiastico di Rossano. Discordanti sono le tesi degli studiosi riguardo alle origini: gli storici N. Leoni e C. Zupi fanno risalire la sua fondazione intor­no al 1535, epoca nella quale un certo Francesco Mandato­riccio, fiorentino, immigrato per cause politiche, rifugiatosi pri­ma a Cariati e poi a Pietra­paola, fondò il primo nucleo di Mandatoriccio. Secondo le tesi sviluppate dal Valente, Mandatoriccio sareb­be nato intorno ai primi del Seicento per volontà di Teodo­ro Mandatoriccio, signore di Crosia; il centro così sorto venne dotato di un castello fortificato ad opera dello stes­so fondatore. Lo storico in que­stione sostiene ancora che alla estinzione della famiglia Mandatoriccio (1676), il paese passò, per successione fem­minile, ai cosentini Sambiase, ai quali appartenne fino al 1806, anno della “eversione della feudalità”. Sempre secon­do le tesi formulate dal Valente l’ordinamento amministrativo disposto dai francesi per legge il gennaio 1809, considerava Mandatoriccio «Luogo», ossia «Università» nel cosiddetto Governo di Cariati. Il successivo riordino operato per decreto 4 maggio 1811, istitutivo di Comune e Circon­dari, mantenendo Mandatoric­cio nella giurisdizione di Cariati, gli attribuiva Pietra­paola come frazione. Nella sistemazione data dal Borbone per legge 1 maggio 1816 Mandatoriccio perdeva Pietrapaola, elevata a Comune autonomo. Dal 1929 al 1934 Pietrapaola tornava ad essere frazione di Mandatoriccio. Una «Bolla Ecclesiae» ema­nata dall’Arcivescovo di Ros­sano ci dice che Mandato­riccio venne dichiarata par­rocchia nel 1708 e Felice Nicola di Sambiase, principe di Campana e barone di Casale, dotò la nascente parrocchia di un piccolo appezzamento di terreno detto «Milo» e di un mulino detto «Torno» e di de­cine di derrate da dare al par­roco annualmente (le località menzionate esistono ancora oggi con le stesse denomi­nazioni). In base alle notizie esposte possiamo dire che quasi tutti gli storici menzionati sono più o meno concordi nel far risalire le origini di Mandatoriccio intorno alla metà del 1500 e gli inizi del 1600, discordanti invece, come abbiamo visto, sono le tesi riguardo alle vi­cende politico sociali che ruotano intorno a Mandato­riccio. Un dato certo è che il paese anticamente dipendeva dal Principato di Pietrapaola dal quale prendeva lo stesso nome «Pietro-Paolo» come dimostra una carta del 1714 rinvenuta presso la biblioteca Nazionale di Napoli. Si è però propensi a ritenere che in quell’epoca esistesse di già il castello. Lo storico Valente parla del maniero del Mar­chese Guidosso, Signore di Pietrapaola, la cui fondazione viene fatta risalire intorno al 1400.

ORIGINE DEL NOME

Il nome deriva da un tal Man­datoriccio (forse Teodoro, Si­gnore di Crosia, forse France­sco, fiorentino esiliato) che, fra il ‘500 ed il ‘600, fonda un ca­sale con un castello al quale dà il suo cognome.

RISORSE STORICO ARTISTICHE

Il castello di Mandatoriccio È ubicato nella zona più ele­vata del paese e rappresenta il nucleo principale del centro storico; la sua costruzione viene fatta risalire intorno alla metà del 1400, inizi del 1500, ma incerte e discordanti sono le vicende che hanno carat­terizzato la storia dell’immobile nel corso dei secoli. È presu­mibile che il primo nucleo abi­tato, formatosi attorno al Ca­stello, fosse anticamente mu­nito di cinta muraria, così come si evince da alcuni resti di bastioni rinvenuti nelle vici­nanze. Il Castello è stato re­centemente restaurato ed è ora diventato Residenza Muni­cipale. Il Castello dell’Arso Di proprietà privata, posto al­l’imbocco della valle omonima, è una delle permanenze archi­tettoniche più significative del territorio comunale. Di ispira­zione rinascimentale, si può far risalire l’anno di costruzione del primo nucleo attorno al 1000. Da fonti popolari si dice che anticamente fosse bagna­to dal mar Ionio e probabil­mente costituiva una residenza agricola feudale fortificata. Dal punto di vista architettonico potrebbe definirsi esemplare unico per la tecnica costruttiva usata: presenta infatti quattro inconsuete facciate “a vela” in pietra. SS. Pietro e Paolo Quasi attigua al Castello è ubicata la Chiesa Madre; l’anno di costruzione si aggira intorno ai primi del 1600 e tale tesi viene confermata dalla data del 1684 posta sulla base della fonte battesimale. Ele­menti architettonici di rilevante valore stilistico sono: il soffitto ricoperto in legno di noce pre­giato, intarsiato e lavorato arti­gianalmente e l’altare maggio­re in marmo bianco, entrambi collocati nella navata centrale. Attualmente la chiesa presen­ta tre navate, ma la diversità dei materiali impiegati e la pianta irregolare fanno facil­mente presupporre la loro co­struzione in epoche diverse.

PRODOTTI TIPICI

Prodotti tipici alimentari Maccheroni a ferretti con fa­gioli; frissurata, pitta con sar­della, o con frisulagli, cucina riminiata, sardella salata; sal­ciccia, soppressata, prosciutto e capocollo; funghi sott’olio. È da segnalare, in particolare, il vino locale di ottima qualità: il “Condoleo”, prodotto DOC di esportazione della Vinicola Mangone e il “Frizzantino Costa del Sole” della Vinicola Parrotta. Prodotti tipici artigianali Tipica è la lavorazione del “ciocco”, radica di erica per la produzione di pipe ed ogget­tistica varia di alta qualità, esportate ed apprezzate in Ita­lia e all’estero. Tessitura di co­perte; lavori all’uncinetto. Re­stauro mobili antichi. Fucine per la ferratura di equini.



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